CuriositĂ storiche ceppalonesi
G. brun, così in arabo Ceppaloni. E’ citato nell’opera “ L’ Italia descritta nel <Libro del Re Ruggero> compilato da Abdullah Mohamed al Edrisi”, il quale era un esperto geografo arabo che, chiamato in Sicilia dal re Ruggiero II, realizzò delle carte geografiche del mondo fino allora conosciuto. Un lavoro che durò 15 anni e che terminò pochi mesi prima che il Re morisse.
In questa cartografia universale troviamo riportato Ceppaloni e il suo Castello; al Edrisi, illustrando il territorio beneventano, cita i corsi dei due fiumi Sabato e Calore .. il Wadi sab. tu ( il fiume Sabato) scaturisce tra due rocce di una montagna di fronte a surrin (Serino) … e continuando il suo corso … corre quindi sotto il castello di g.brun (Ceppaloni) , lontano un miglio e mezzo.
Il castello di munt fusq (Montefosco) ed il suo territorio restano a destra del fiume, il quale passando tra i territori di Montefosco e Ceppaloni arriva al sobborgo di Benevento, che rimane pure a destra.
Vi è un riferimento anche alla Rocca di Barba, ruqquah baltah,una borgata a picco sul Sabato conosciuta per l’angusto valicosituato tra Benevento ed Avellino, stretto di Barba, nel territorio di Ceppaloni. Signore di questo castello era Bernardo, vassallo di Raone di Fragneto (Bernardum de Fraienet, qui dominus erat de Castello Balba)
Altra curiosità tratta dalla suddetta opera è relativa all’estensione urbanistica delle città campane che, al tempo dei Normanni, era data dal perimetro delle mura, la cui ampiezza per Napoli era di circa 4,5 km., per Salerno di km. 2,6, per Benevento km.3,1 e per Avellino … piccola come un castello … meno di un km. Rispetto alla dimensione lillipuziana di Avellino, il cartografo riporta che Benevento … città antica, anzi primitiva e popolosa … contava tra i 15.000 e i 20.000 abitanti. Napoli ne aveva circa 30.000.
Altra curiosità è quella relativa ai personaggi famosi del Comune di Ceppaloni. Oltre alla famiglia Cutillo che già conosciamo perché riportata da Carmine Porcaro ne suo lavoro “Ceppaloni tra Cronaca e Storia (876 – 1982)”, ne ho riscontrato un’altra , anch’essa risalente al XVII secolo, che è quella dei Carafa.
Girolamo Malizia Carafa, figlio di Tiberio, primo principe di Chiusano, e di Cristina Carafa dei principi di Sepino, nacque a Ceppaloni il 1647 e morì a Napoli nel 1723. Fu un protagonista della vita politica del suo tempo a livello europeo, infatti partecipò alla congiura dei Macchia del 1701 dove un gruppo di nobili aveva posto le basi per una rivolta antispagnola che tendeva a limitare il potere monarchico a vantaggio dell’autonomia della nobiltà feudale. La congiura fallì per l’opera di un delatore e i congiurati si salvarono con la fuga.
Girolamo si rifugiò a S. Leucio del Sannio in un primo momento e, poi, a Benevento dove chiese asilo, nella chiesa di S. Bartolomeo; fatto arrestare dal cardinale Orsini, in nome del Papa, fu condotto a Roma nelle prigioni di Castel S. Angelo dove rimase fino al 1707. Dal 1709 gli fu concesso il Principato di Avella,confiscato al duca di Tursi, che tenne sino al 1723, anno della sua morte.
Un piccolo contributo per la conoscenza di fatti e personaggi della comunitĂ ceppalonese.
Beniamino Iasiello
