Luce e storia nella finestre della memoria

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Achille Storia di Achille Vitelli, il pittore della "Chiesa Madre di Ceppaloni".

Scorci architettonici, comparse, studiati tagli prospettici, giochi di luce e storia. Questi sono solo alcuni degli elementi che convergono nella mostra “Achille Vianelli: da Posillipo a Santa Sofia - Soggetti beneventani dalle collezioni del Museo del Sannio” curata da Domenico Facchino e Luigi Mauta dell’Associazione culturale Arte Litteram, da oggi pomeriggio alle ore 18 aperta al pubblico nelle sale del Museo del Sannio.

L'Ottocento visto da Sud

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ceppaloniNel di­ziona­rio geo­grafico del Re­gno di Napoli pubbli­cato da Lorenzo Giu­stiniani nel 1797, a proposito di Ceppalo­ni si leggono note as­sai scarne: "Terra in Principato Ulterio­re, in diocesi di Benevento, distante da Montefuscolo miglia 6, abitata inoggi da circa 2500 individui, in tutti i suoi piccioli dieci casali appellati Avella, Ga­remelle, Guglieri, Chianche, Manni, Picciolilli, Pipicielli, Santacroce; Valva, San Giovanni. La tassa del 1532 fu di fuochi 205, del 1561 di 290, del 1595 di 509, del 1648 di 235, e del 1669 di 133".

 

Ceppaloni. Cenni storici

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Universit_ceppaloni Siamo lieti di proporre ai nostri lettori una nuova pagina dedicata alla Storia di Ceppaloni. Lo facciamo grazie al contributo graditissimo e prestigioso  di un nostro concittadino da sempre impegnato nella fantastica opera di riscoperta della storia del nostro amato paese. Un grazie ad Alfreo Rossi.

Il comune di Ceppaloni si estende su una superficie di 23,67 kmq a cavallo della dorsale collinare posta tra le valli del fiume Sabato ad est e del torrente Serretelle ad ovest. In epoca romana il territorio ceppalonese rientrava certamente nell’ager beneventanus, in diretta dipendenza dalla città di Benevento da cui dista 13 km circa. All’epoca erano presenti insediamenti abitativi a carattere sparso legati alla coltivazione dei fondi; non vi sono prove, però, dell’esistenza di villaggi. Le prime notizie storiche su Ceppaloni risalgono alla fine del VIII secolo, al tempo del ducato longobardo di Benevento. Verso la fine del sec. IX il territorio ceppalonese era dato in amministrazione ad un marepahis, ossia ad un funzionario della corte palatina, e successivamente rientrò nella circoscrizione del gastaldato di Benevento.

Parente Saveria mamma di sette figli

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…………….. Compare in giudizio Parente Saveria di Antonio, nata il 3 luglio 1814 da Antonio e Rosa Mernone e domiciliata in S. Giovanni di Ceppaloni (Benevento), di anni 52 e mamma di sette figli. Il 6 ottobre 1863 aveva bussato alla porta di casa, un frate incappucciato. Era Carmine Porcaro suo compaesano, notoriamente appartenente alla banda Caruso; sotto questo travestimento cercava di sottrarsi all'inseguimento delle Guardie Nazionali. - In nome del buon vicinato, c'è mia madre lì nella casa attaccata alla tua in pena per me, non mi mandare via. Parente Saveria non lo manda via. Il giorno dopo gran perquisizione e sistematica in tutte le case, quella della Parente è circondata; trovano nella stalla una sella e una giumenta. Non le appartengono; Porcaro Carmine dov'è? - Sotto la minaccia della fucilazione - è al piano di sopra -.

La Taverna di Rotola

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La citata “via antiqua maiore” doveva indubbiamente passare di qua del Sabato. Dovrebbe coincidere, grosso modo, con la ultimata Benevento-Stretto di Barba. La Taverna di Rotola, pregevole costruzione le cui prime notizie risalgono al 1600, era un posto di ristoro ci notevoli proporzioni lungo questa strada: la sua possanza mal si attaglierebbe alla mulattiera che gli ultimi tempi ci hanno fatto conoscere. Le corpose attenzioni che i Signori di Ceppaloni hanno sempre riservato alla zona della Taverna testimoniano ampiamente di un’importanza architettonica e strategica certamente legata ad una via di transito da ritenere fondamentale per l’ accesso nella Valle del Sabato ed a Benevento.La denominazione di < Rotole> alla zona più bassa del fianco della collina su cui sorsero i casali dell’attuale Beltiglio sta a ricordare l’ attività offensiva e difensiva di chi, dall’alto, rispetto a chi agiva nella valle, lanciava sassi a mezzo di catapulte e di frombole.
Ricerca a cura dell'Ing. Giuseppe Di Donato

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