Il Castello di Ceppaloni
Il Castello di Ceppaloni
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Imponente e massiccia appare la mole del castello che è arroccato su un grosso masso roccioso che domina l’abitato di Ceppaloni, piccolo centro a pochi chilometri da Benevento.
L’origine del manufatto è controversa, nebulosa. La bibliografia è scarsa, per non dire inesistente. Si avanzano ipotesi di insediamento iniziale longobardo o forse più probabilmente, normanno.
Attraverso rifacimenti e modificazioni il castello ha perso la sua funzione iniziale di fortezza per diventare, prima residenza padronale e, poi ai giorni nostri, abitazione multipla di proprietĂ di alcuni nuclei familiari della zona.
Il monumento ha un insolito andamento planimetrico, irregolare, assimilabile ad un triangolo che genera, quindi, all’interno una corte approssimativamente triangolare. Purtroppo è stato snaturato da interventi non coordinati, arbitrari, apportati dai proprietari. In alcuni casi si è ricorso addirittura all'alluminio anodizzato per gli infissi che affacciano sulla corte.
Nella corte si riscontrano alcuni elementi di un certo interesse: nello spigolo a nord - ovest un arco da isolare e da restaurare, un grosso scalone di pietra nell’ala opposta, un pozzo di discreta fattura incassato nella faccia interna dell’ala sud. Gli ingressi alla corte sono due: uno sull’ala sud e un altro sull’ala nord – ovest.
L’origine del manufatto è controversa, nebulosa. La bibliografia è scarsa, per non dire inesistente. Si avanzano ipotesi di insediamento iniziale longobardo o forse più probabilmente, normanno.
Attraverso rifacimenti e modificazioni il castello ha perso la sua funzione iniziale di fortezza per diventare, prima residenza padronale e, poi ai giorni nostri, abitazione multipla di proprietĂ di alcuni nuclei familiari della zona.
Il monumento ha un insolito andamento planimetrico, irregolare, assimilabile ad un triangolo che genera, quindi, all’interno una corte approssimativamente triangolare. Purtroppo è stato snaturato da interventi non coordinati, arbitrari, apportati dai proprietari. In alcuni casi si è ricorso addirittura all'alluminio anodizzato per gli infissi che affacciano sulla corte.
Nella corte si riscontrano alcuni elementi di un certo interesse: nello spigolo a nord - ovest un arco da isolare e da restaurare, un grosso scalone di pietra nell’ala opposta, un pozzo di discreta fattura incassato nella faccia interna dell’ala sud. Gli ingressi alla corte sono due: uno sull’ala sud e un altro sull’ala nord – ovest.
L’ingresso dell’ala sud è stato deturpato da un intervento recente costituito da un solaio a putrelle che ha tagliato l’arco sovrastante, mentre l’altro accesso alla corte, attualmente ha il portale tompagnato e una rampa in forte pendenza che conduce al livello della corte.
Il castello si articola su due livelli continui e un livello parziale inferiore.
In corrispondenza dello spigolo di nord – ovest è inserita l’unica torre del castello: una torre ovoidale semi - incapsulata nella muratura. Essa presenta evidenti tracce di dissesti nella muratura e imponente inerbamento, che ha dato luogo a fenomeni espulsivi di elementi litoidi. Questo inerbamento è presente su tutte le facciate del castello in forma macroscopica.
Il castello si presentava in pessimo stato conservativo, imputabile ai soliti fattori ricorrenti in quasi tutti i monumenti della Campania in altre parole: vetustà , assalto degli agenti atmosferici sulle superfici litoidi, lignee e sulle superfici murarie poco protette, se non addirittura protette per nulla, infine l’assenza di manutenzione. Qualche di manutenzione è stato apportato direttamente dagli abitanti però si è rilevato un rimedio peggiore del male. Ultimo in ordine di tempo ma non per importanza è stato l’insulto sismico dell’'80
La copertura, che in alcune parti dell’edificio è bifalde ed in altre è monofalde, nell’ala nord era quasi completamente distrutta: tutta la struttura lignea primaria e secondaria si presentava fatiscente se non addirittura scomparsa, solo i coppi di laterizio del manto erano in parte recuperabili.
Sempre nella zona del vertice di nord – ovest ci si trovava di fronte a notevoli fenomeni di scollocamento, tra il parametro esterno e il resto della struttura muraria.
L’evento si è verificato in occasione del terremoto del 1980 costringendo gli abitanti (anche la torre era abitata) allo sgombero della torre. Il resto del castello invece attualmente è (come già detto) tutto abitato nonostante le condizioni statiche e conservative siano precarie.
Su un ampio tratto della facciata sud si riscontra una grande eterogeneitĂ del parametro murario dovuto ai successivi e parziali rifacimenti. Nella parte inferiore, infatti, si nota muratura di pietrame, nella parte mediana e nella parte sommitale muratura di mattoni. Anche qui ci sono fenomeni di inurbamento ma non imponenti.
Nella zona centrale, al di sopra dell’ingresso si intravedono gli elementi di un loggiato tompagnato che nei successivi interventi potrà essere recuperato.
Stabilire la data di edificazione del castello è, certamente, compito alquanto arduo;tuttavia da alcuni studi effettuati come quello di Mario Coletta :“Il sannio beneventano” è possibile far risalire la prima edificazione ad epoca longobarda. Il primo riferimento preciso del Castello si ha nell’anno 1120 quando il notaio Alessio nel mese di aprile redige un atto di compravendita. L’atto, che riguarda Ceppaloni e San Leucio del Sannio, recitò testualmente:
“Bernardo figlio del fu Rodolfo di Frainetta vende a Domenico Furto, suo cognato una terra con vigna sita in una collina vicino alla chiesa di San Leucio, luogo detto Corpino, per sedici ………di monete di Ottone”. Altra data significativa nella storia del Castello è il 1129 quando scrive Falcone Beneventano: ”In questo anno suddetto il papa Onorio venne a Benevento ………appresso andò il papa al castello di Ceppaloni…”.
Tale scritto è relativo alla visita del Papa Onorio II al castello di Ceppaloni.
Nel 1133 Raone di Fragneto, signore di Ceppaloni, tentò di depredare Benevento. I Beneventani non indugiarono a ricorrere a Ruggiero, re dei
Normanni,il quale venne a Ceppaloni e fece sommaria giustizia di tutto ordinò di espugnare le sue terri. I Beneventani dopo tre giorni di assedio, con il permesso del Re Ruggiero distrussero il Castello dalle fondamenta. Nel 1229 Ceppaloni subì, sempre per opera dei beneventani, un vasto incendio.Nel 1437 il castello passò ai Della Marra. La signoria Della Marra terminò con Vincenzo che essendosi ribellato al Re di Napoli fu privato del feudo che venne venduto alla famiglia Davaloz la quale terminò nel 1570. Successivamente vi fu la signoria dei Cosso che si estinse nel 1627. In tale anno il castello (feudo) divenne proprietà del dottore in legge Paolo Staibano il quale per 64.000 ducati lo vendetta a Fabio Maria della Leonessa Partiarca di Antiochia e arcivescovo di Conva. Fu proprio Fabio Maria della Leonessa che nel 1634 fece ricostruire il castello che versava in pessime condizioni.
Il castello si articola su due livelli continui e un livello parziale inferiore.
In corrispondenza dello spigolo di nord – ovest è inserita l’unica torre del castello: una torre ovoidale semi - incapsulata nella muratura. Essa presenta evidenti tracce di dissesti nella muratura e imponente inerbamento, che ha dato luogo a fenomeni espulsivi di elementi litoidi. Questo inerbamento è presente su tutte le facciate del castello in forma macroscopica.
Il castello si presentava in pessimo stato conservativo, imputabile ai soliti fattori ricorrenti in quasi tutti i monumenti della Campania in altre parole: vetustà , assalto degli agenti atmosferici sulle superfici litoidi, lignee e sulle superfici murarie poco protette, se non addirittura protette per nulla, infine l’assenza di manutenzione. Qualche di manutenzione è stato apportato direttamente dagli abitanti però si è rilevato un rimedio peggiore del male. Ultimo in ordine di tempo ma non per importanza è stato l’insulto sismico dell’'80
La copertura, che in alcune parti dell’edificio è bifalde ed in altre è monofalde, nell’ala nord era quasi completamente distrutta: tutta la struttura lignea primaria e secondaria si presentava fatiscente se non addirittura scomparsa, solo i coppi di laterizio del manto erano in parte recuperabili.
Sempre nella zona del vertice di nord – ovest ci si trovava di fronte a notevoli fenomeni di scollocamento, tra il parametro esterno e il resto della struttura muraria.
L’evento si è verificato in occasione del terremoto del 1980 costringendo gli abitanti (anche la torre era abitata) allo sgombero della torre. Il resto del castello invece attualmente è (come già detto) tutto abitato nonostante le condizioni statiche e conservative siano precarie.
Su un ampio tratto della facciata sud si riscontra una grande eterogeneitĂ del parametro murario dovuto ai successivi e parziali rifacimenti. Nella parte inferiore, infatti, si nota muratura di pietrame, nella parte mediana e nella parte sommitale muratura di mattoni. Anche qui ci sono fenomeni di inurbamento ma non imponenti.
Nella zona centrale, al di sopra dell’ingresso si intravedono gli elementi di un loggiato tompagnato che nei successivi interventi potrà essere recuperato.
Stabilire la data di edificazione del castello è, certamente, compito alquanto arduo;tuttavia da alcuni studi effettuati come quello di Mario Coletta :“Il sannio beneventano” è possibile far risalire la prima edificazione ad epoca longobarda. Il primo riferimento preciso del Castello si ha nell’anno 1120 quando il notaio Alessio nel mese di aprile redige un atto di compravendita. L’atto, che riguarda Ceppaloni e San Leucio del Sannio, recitò testualmente:
“Bernardo figlio del fu Rodolfo di Frainetta vende a Domenico Furto, suo cognato una terra con vigna sita in una collina vicino alla chiesa di San Leucio, luogo detto Corpino, per sedici ………di monete di Ottone”. Altra data significativa nella storia del Castello è il 1129 quando scrive Falcone Beneventano: ”In questo anno suddetto il papa Onorio venne a Benevento ………appresso andò il papa al castello di Ceppaloni…”.
Tale scritto è relativo alla visita del Papa Onorio II al castello di Ceppaloni.
Nel 1133 Raone di Fragneto, signore di Ceppaloni, tentò di depredare Benevento. I Beneventani non indugiarono a ricorrere a Ruggiero, re dei
Normanni,il quale venne a Ceppaloni e fece sommaria giustizia di tutto ordinò di espugnare le sue terri. I Beneventani dopo tre giorni di assedio, con il permesso del Re Ruggiero distrussero il Castello dalle fondamenta. Nel 1229 Ceppaloni subì, sempre per opera dei beneventani, un vasto incendio.Nel 1437 il castello passò ai Della Marra. La signoria Della Marra terminò con Vincenzo che essendosi ribellato al Re di Napoli fu privato del feudo che venne venduto alla famiglia Davaloz la quale terminò nel 1570. Successivamente vi fu la signoria dei Cosso che si estinse nel 1627. In tale anno il castello (feudo) divenne proprietà del dottore in legge Paolo Staibano il quale per 64.000 ducati lo vendetta a Fabio Maria della Leonessa Partiarca di Antiochia e arcivescovo di Conva. Fu proprio Fabio Maria della Leonessa che nel 1634 fece ricostruire il castello che versava in pessime condizioni.
Ricerca a cura dell'Ing. Giuseppe Di Donato