Il Comune ha pubblicato l’avviso di manifestazione di interesse per il Castello.

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avvocatodi… Carmine Tranfa

Finalmente!. Bisogna dare atto ai nuovi Amministratori che, subito dopo le ferie estive, hanno provveduto a realizzare la richiesta proveniente da tantissimi cittadini.

Lo scrivente, attraverso il sito www.ceppaloni.info, già il 22 maggio 2020, chiese all’ex Sindaco Ettore De Blasio: “come mai, a tutt’oggi, non è stato approntato alcun avviso pubblico, per la funzionalità del Castello medievale, il quale versa in uno stato comatoso e di indegno degrado”?

Ma l’ex primo cittadino rimase silente. Per la qual cosa, replicai: “la mancata risposta presuppone due ipotesi; la prima è che De Blasio non ha le idee chiare sulla destinazione d’uso del Castello, la seconda è che “snobba” la cittadinanza. Se è vera la seconda ipotesi, il primo cittadino commette un grave errore. Difatti molti politici importanti e potenti che hanno “snobbato” (ossia che hanno ignorato) i mass media, alla successiva votazione NON sono stati eletti”.

 

Alla luce dei recenti risultati elettorali, sono stato un buon profeta. Ancora oggi non è stato compreso il motivo di questo atteggiamento dei passati Amministratori. Eppure non dovevano compiere grandi sforzi mentali atteso che la Consulta per i Centri Storici, da me presieduta, con la presentazione dello studio “Officina Castello” aveva elaborato una serie di proposte e di idee in materia. Invece ho notato, con piacere, che diversi suggerimenti e spunti di riflessione contenuti nella relazione, sono stati recepiti dall’attuale Giunta. Ma tornando ai tempi nostri che sono molto più interessanti e promettenti rispetto al periodo precedente, ritengo che sia necessario chiarire in cosa consiste questo istituto giuridico.

La manifestazione di interesse è uno strumento informativo che si collega ad un rapporto negoziato tra le parti. Questa procedura è un metodo di aggiudicazione discrezionale in quanto non ci sono le “soglie economiche” (corrispondenti al valore dell’appalto).

In sostanza l’Ente pubblico svolge un’indagine di mercato invitando gli operatori economici a manifestare interesse per una cessione d’uso. La finalità perseguita dal concedente non è un introito di denaro periodico, bensì di utilizzare l’antico maniero soprattutto per manifestazioni culturali, di attrazione turistica, ecc. E’ lapalissiano cioè palese che il gestore è un’impresa commerciale e, pertanto, per il capitale che investe dovrà trarne, sia pure nel medio termine, un profitto. Per questo il concessionario, oltre ad un’alta vocazione culturale, deve possedere anche una capacità di organizzazione turistica ed una solida consistenza economica.

A mio giudizio, in particolare, bisogna incrementare soprattutto il turismo enogastronomico ossia far degustare i prodotti tipici locali. Basti pensare che questo tipo di attivitĂ , in Europa, ma soprattutto in Italia, nel 2019, ha attirato oltre 20 (venti) milioni di persone.

Il turista enogastronomico non limita gli spostamenti ai soli mesi estivi ma li compie per l’intero arco dell’anno, in concomitanza con i cicli produttivi della terra. Quindi la vocazione è di valorizzare il settore agroalimentare del luogo. Le produzioni locali e le specialità gastronomiche costituiscono il motore del turismo.

L’intera operazione di recupero dovrĂ  essere completata con l’approvazione del REGOLAMENTO per la rinascita dei Centri Storici, giĂ  predisposto dalla Consulta. Lo stesso consente di acquisire al patrimonio comunale gli edifici in stato di abbandono e fatiscenti ai sensi dell’art. 838 comma 2 del Codice Civile. La Legge consente l’espropriazione di beni al prezzo di edilizia economica e popolare, quando il deperimento degli stessi “ha l’effetto di nuocere gravemente al decoro dei Comuni o alle ragioni dell’arte, della storia o della sanitĂ  pubblica”.  

Soltanto operando in questa direzione si potrà favorire il ripopolamento dei Centri Storici, mettendo in moto quelle dinamiche socio-economiche fondate sul recupero dell’artigianato, sull’attrazione turistica ed enogastronomica. Solo in questo modo i “vecchi” e spopolati Centri abitati potranno ritornare a vivere.

Il Comune di Ceppaloni dovrà tornare ai fulgori di un tempo antico ed inserirsi nella graduatoria dei borghi più belli d’Italia.

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