Come eravamo

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 (4 Votes)
Come eravamo 4.0 out of 5 based on 4 votes.

benjaminLa storia del distacco di S. Giovanni dal Comune di Ceppaloni ho avuto modo di raccontarla già alcuni anni fa, sulla base delle delibere di Giunta e del Consiglio comunale di Ceppaloni. Non conoscevo però come il Comune di Arpaise si era comportato rispetto alla richiesta di aggregazione inoltrata al Prefetto, 24 marzo del 1894[1], e da questi inviata, alcuni mesi dopo, 26 luglio, alla comunità arpaisana.

Non molto tempo fa, nell’archivio comunale di Arpaise, ho trovato alcune deliberazioni consiliari che riportavano la posizione dei consiglieri comunali rispetto alla richiesta fatta da S. Giovanni.

Nel Consiglio comunale del mese di febbraio del 1895, il consigliere Beniamino Rossi … fa la seguente interpellanza al Sindaco domanda della maggioranza degli elettori della frazione di S. Giovanni nella quale questa chiedeva distaccarsi da Ceppaloni ed aggregarsi a questo Comune. Fin dal 26 luglio dello scorso 1894 fu presentato a questo Consiglio Comunale la domanda della maggioranza degli elettori detta frazione S. Giovanni colla quale questa chiedeva di distaccarsi da Ceppaloni ed aggregarsi a questo Comune che, ai sensi della legge vigente emetteva parere favorevole e con altra deliberazione del 27 marzo 1895 si accettarono perfino gli oneri da addossarsi a questo Comune pel fatto della chiesta aggregazione. La domanda in parola riportò l’unanime assenso del Consiglio provinciale e fu rimessa al Ministero per l’emanazione del Decreto Reale fin dal mese di maggio ultimo scorso.

 

 

Giustamente il Consigliere fa rilevare che se tutte le operazioni di legge erano state correttamente espletate, non si capiva perché ancora non fosse stato emesso il provvedimento da parte del governo del Re.

All’ interpellanza del Rossi si unì il consigliere Cosimo Donisi il quale manifestò molti dubbi sull’esito positivo della pratica che forse era destinata a … dormire negli archivi superiori del Ministero degli Interni e per ragioni estranee al merito della pratica.

Il Presidente rassicurò i Consiglieri affermando che la pratica, corredata di tutti i documenti era, dal mese di maggio, presso il Ministero degli Interni … perché di fronte alla realtà e verità dei fatti non potevasi rispondere diversamente …e continuava dicendo che il ritardo era da attribuirsi ai gravi carichi di lavoro che il Ministero doveva espletare.

Inoltre non vi era da dubitare di nulla perché … per nostra buona fortuna trovasi a Presidente dei ministri S. E. Francesco Crispi il quale non permetterebbe giammai abusi o sopraffazione ai cittadini del Regno.

Il Consiglio terminò con l’invito fatto al ministro degli Interni, Giovanni Lanza, … perché si degni risolvere in un modo qualunque la pratica in parola.

Probabilmente, il consigliere Cosimo Donisi aveva capito che le motivazioni per cui il provvedimento reale tardava ad arrivare non riguardavano la correttezza o meno della pratica, ma da fattori esterni che tendevano a impedire la separazione di S. Giovanni dal Comune originario. Cosa che, puntualmente si verificò.

Intanto l’Assemblea d’Arpaise, nel Consiglio[2] del 29 marzo, prese in esame l’elenco delle spese, inviato da Ceppaloni, che avrebbe dovuto accollarsi e che ammontava a lire 1758,25[3], oltre alle seguenti quote da versare per lavori già effettuati:

  1. 1) 12.000 lire, suolo acquistato per la costruzione della strada di Tresanti; l’importo spettante era di lire 3750,
  2. 2)
  3. 3) 266,66 … per il medico ed ufficiale sanitario che tiene la nomina a vita
  4. 4)ed altre piccole spese per un totale di circa 5.000 lire.

Ma la cifra totale acquistava grande rilevanza per il costo delle seguenti opere pubbliche di primaria importanza:

  1. 1)95.000 lire per la costruzione della strada Avellola
  2. 2) 60.000 lire per le condutture dell’acqua potabile
  3. 3)

Alcune di queste spese, come, poi, vedremo, saranno contestate dall’Assemblea comunale di Arpaise.

                                                                       Beniamino Iasiello

 

 



[1][1] E’ la storia della seconda richiesta fatta da S. Giovanni per distaccarsi dal Comune di Ceppaloni. Lprima fu fatta nel 1854 quando il Comune faceva parte del Principato Ultra che era parte integrante del Regno delle due Sicilie.

[2] Il Consiglio comunale era così costituito: assenti l’assessore facente funzione di sindaco, Francescantonio Papa, e l’assessore anziano, erano presenti: Edoardo Forni (Presidente)Pellegrino Rossi, Luigi Forni, Giuseppe Forni, Beniamino Rossi, Pietro Varricchio, Domenico Miranda.

[3] Comprendeva anche lo stipendio per il maestro che era di lire 770 e per la maestra che era di lire 560. Come si vede la disparità di salario tra i generi viene da lontano!!

Find us on Facebook
Follow Us