I requisiti tecnici che deve possedere un buon Amministratore comunale
di… Carmine Tranfa
Sir Tommaso Moro, vissuto nel 1500, canonizzato nel 1935, noto umanista inglese, scrisse un’opera importante: “l’isola dell’utopia” ossia un luogo immaginario felice. Ma, purtroppo, per motivi religiosi, la sua testa penzolò per un mese nel centro di Londra. Il Moro aveva preso spunto dal mondo iperuranio o delle idee espresse nel “fedro” del filosofo greco Platone. La cruda realtà , soprattutto per i piccoli borghi, è ben diversa dalla fantasia della futura Amministrazione immaginata da qualche candidato inesperto, il quale corre il rischio di infrangersi contro l’ostruzionismo della burocrazia, fino a diventarne ostaggio. Il nuovo Consigliere, prima di entrare nella “stanza dei bottoni”, deve conoscerne l’organizzazione, avendo già le idee chiare sui provvedimenti da adottare (vedasi il testo di Franco Brugnola: utopia di un Comune).
Il neofita è ricco di entusiasmo ed intende fare una “bella figura”. Ma, ovviamente, esistono dei “paletti giuridici e contabili” insuperabili. In primis l’art. 81, terzo comma della Costituzione il quale recita: “ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte”. Per i Comuni il principio della “copertura finanziaria” è disciplinato dall’art. 191 del Testo Unico Enti Locali, il quale dispone: “possono essere effettuate spese solo se sussiste l’impegno contabile registrato nel bilancio di previsione e l’attestazione della copertura finanziaria”.
Ogni Municipio, poi, è attrezzato attraverso un regolamento di contabilità . Per esempio il Comune di Ceppaloni il quale, con delibera di Giunta n. 24 del 27 marzo 2023, ha certificato che il risultato di amministrazione relativoall’esercizio 2022 si è chiuso con una perdita (esito negativo) di due milioni e mezzo di euro. Il che dimostra, in modo plateale, che i conti dell’Ente Locale sono “in deficit” e che non è stato attuato alcun risanamento contabile. Anche nella considerazione che, al 28 aprile 2023, la Corte dei Conti ancora non si è pronunciata sulla proposta di riequilibrio del bilancio. Ma, ammesso che i Giudici accettino il piano di rientro contabile, i nuovi Amministratori dovranno contrarre con la cassa depositi e prestiti, un mutuo di pari importo ossia di almeno due milioni e mezzo di euro. Il che significa che, per venti anni, i cittadini dovranno restituire euro centoventicinquemila periodici, oltre interessi. Ottenuto il prestito, spetterà all’Ente Locale soddisfare i creditori. Solo a qual punto si potrà parlare di pareggio di bilancio. Ma, ovviamente, l’enorme peso debitorio resterà immutato. Allo stesso bisogna aggiungere altri mutui contratti … che vengono “al pettine” e, molto probabilmente, ulteriori debiti fuori bilancio. Conseguentemente, i novelli Amministratori vincitori delle elezioni, avranno ben poco da festeggiare perché non raccoglieranno rose e fiori ma, come affermò Winston Churchill alla Camera dei Comuni inglese, il 13 maggio 1940 (in piena guerra), “ci sarà solo sudore, fatica, lacrime e sangue”.
Gli stessi, se saranno tecnici capaci, competenti e studiosi delle leggi, potranno soltanto sfruttare i finanziamenti europei, nazionali e regionali o altro, i quali hanno una destinazione d’uso specifica e già finalizzata e pertanto NON avranno alcuna incidenza sul bilancio.
Questa è la fotografia, abbastanza fosca, della situazione amministrativa e contabile all’attualità nel Comune di Ceppaloni (….dal glorioso passato).
In bocca al lupo!!!
