Lentamente Muore. (... a Mariano Porcaro)
Lentamente muore chi diventa schiavo dell ‘abitudine,ripetendo ogni
Giorno gli stessi percorsi
Chi non cambia la marcia
Chi non rischia e cambia il colore dei vestiti
Chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione
Chi preferisce il nero su bianco
E i puntini sulle ì piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo
Chi è infelice sul lavoro,
Chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
Chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
Consigli sensati
muore lentamente chi non viaggia
Chi non legge
Chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia
Aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
Della pioggia incessante
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
Chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
Risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,ricordando sempre che essere
Vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
Di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
Splendida felicità -
Martha Madeiros
Non ho potuto fare a meno di pensare a questa poesia , mentre leggevo la lettera- denuncia, scritta con molto pathos e partecipazione da Mariano Porcaro. Innanzitutto dico bravo a Mariano perché ,in questa nostra realtà , pare che anche “lamentarsi†sia diventato un lusso ! Bravo, perché fin quando ci sarà anche una sola persona capace di indignarsi vuol dire che non tutte le speranze sono perse. Nel DNA del paese , divisione e rivalità sono i geni fortemente dominanti che avvantaggiano i pochi ( sempre gli stessi) e danneggiano i molti e il paese. Ma tanto è! Ho inserito , ad inizio pagina ,una immagine raffigurante un tramonto rosso fuoco simbolo di un giorno che sta per finire, ma pieno di una forza e di una luce capaci di indicare la strada da percorrere lungo la quale soprattutto i giovani sappiano diventare protagonisti di un nuovo tempo laddove la ragione, sveglia dal sonno , sia capace di proiettarsi oltre il buio e costruire un futuro in cui gli spazi di libertà e di autonomia siano eguali per tutti. Utopia? E se la denuncia-accusa di Mariano Porcaro fosse soltanto il primo tassello di quellaâ€ardente pazienza†che sola porta “al raggiungimento di un splendida felicità â€?
